Parole dell’autrice, dall’intervista su www.lions.it
Come è nata questa idea?
Il periodo di quarantena é stato lungo, molto lungo. Inizialmente ho impiegato il mio tempo a riordinare casa in tutti i dettagli: dagli abiti, alle vecchie fotografie, ai bottoni. Quando sono arrivata alle mollette per capelli, mi sono detta: devi scegliere tra la depressione o utilizzare questo tempo così dilatato e fermo per fare qualcosa di costruttivo, magari per gli altri, come in tanti stanno già facendo. Gli amici con cui mi sentivo al telefono erano giunti quasi contemporaneamente alle medesime conclusioni. Abbiamo “messo sul tavolo” le nostre rispettive competenze. C’era chi sapeva scrivere favole, chi aveva buone idee da sviluppare, chi era bravo al computer e chi un valente correttore di bozze e impaginatore. Così è nato un trio in collaborazione (telefonica o via computer) che abbiamo chiamato “Uno, due, tre…favola”. Naturalmente avevamo ammiratori ai quali leggevamo per telefono ciò che avevamo scritto; le loro lodi ci spingevano a continuare. Ecco come è nato questo libro di favole.
Il titolo che viene dato a questa tua opera è “Il Mostro mangiarumori e altre storie”, dove il “Mostro” è chiaramente il coronavirus …
Abbiamo immaginato che il cattivo fosse rappresentato in ogni favola dal Mostro Corona Virus che viene sconfitto in modi fantasiosi molto diversi tra loro. Siamo quindi partiti da una realtà attuale per calarci nel vero mondo delle favole dove il bene trionfa sempre sul male, quindi anche sul virus.
Quindi questo libro avrà anche il pregio di allontanare per un po’ di tempo i bambini dalle playstation, dai loro videogiochi …
Rispetto ai videogiochi la favola consente un maggior volo di fantasia, immaginazione e creatività. Non crea inoltre competizione di nessun genere. Inoltre se viene letta ad un bambino da un adulto consente di coglierne le paure, di fugarle e di comprendere le attese. D’altra parte cosa ci siamo detti noi italiani per farci coraggio? Andrà tutto bene, ed è proprio quello che avviene in ogni favola. Ovviamente il ricavato del libro, una volta edito, sarà devoluto in beneficienza.